giovedì 1 settembre 2016

Scrivere 2.0

Salve a tutti. Proprio l' altro giorno mi trovavo a parlare con un amico di tecnologia e del suo utilizzo proprio in quel settore che mi vede attivo ogni giorno: la scrittura. Ne è passata di acqua sotto ai ponti quando, da ragazzino poco più che adolescente, muovevo i primi passi nel complicato mondo della scrittura. Le prime poesie le scrivevo su quaderni di scuola ancora in bianco, con delle penne che venivano anch'esse dalla scorta di materiale destinato allo studio. I computer esistevano già ovviamente ma personalmente li trovavo abbastanza impersonali, quantomeno in fase di creazione vera e propria. Sicuramente nell'ambito della riscrittura ed impaginazione è innegabile quanta utilità invece riescano a fornire. Dopo più di vent' anni ancora oggi le mie poesie nascono sulla carta, scritte a mano con la penna stilografica (i tempi si evolvono anche per le classiche Bic...) su taccuini (preferibilmente Moleskine). Nostalgia dei bei tempi andati o voglia di voler essere per forza analogico in un'era in cui con un'app sul cellulare possiamo farci il caffè? Rispondo in maniera molto semplice al quesito: ispirazione, seguo molto semplicemente ciò che mi permette di sentirmi maggiormente ispirato nella creazione.
Discorso a parte per quello che riguarda la stesura di un racconto o, ancora meglio, di un romanzo. Sicuramente scrivere 'direttamente' al PC oggi è qualcosa che agevola sotto ogni punto di vista ed anch' io nonostante tutto devo ammettere che è la verità. Il file della nostra opera è già lì, in digitale, pronto ad essere rivisto di forma, impaginazione. Magari pronto ad essere spedito ad un editore nella speranza che, finalmente, il nostro amato lavoro venga pubblicato.
Nonostante ciò vi voglio raccontare brevemente la mia esperienza con la stesura del mio primo romanzo. Un giorno per caso rinvengo nel dimenticatoio di un ufficio un oggetto d' altri tempi: una macchina per scrivere Olivetti Studio 45 del 1977 in perfetto stato di conservazione. Quella macchina ha fatto scattare in me un qualcosa, forse mosso solamente dalla curiosità di rimetterla in funzione ho provato a scriverci qualcosa; anche come banco di prova del processo di revisione meccanica che stavo operando su di essa. Quella macchina, che ancora posseggo, utilizzo e custodisco gelosamente, ha scritto insieme a me la prima versione del mio romanzo in un tempo record che nemmeno avrei immaginato solo qualche tempo prima. Ecco, la macchina aveva lavorato e spinto su una cosa che vedevo ferma da qualche tempo: l' ispirazione!
Non appena scritta la parola FINE sull' ultima pagina il terrore di dover ricopiare tutto al PC aveva preso il sopravvento. Ma non tutti i mali vengono per nuocere: il processo di ribattitura al PC ha svolto un ruolo importante nonostante la sua innegabile noiosità, la correzione della bozza diventa un processo simultaneo al momento stesso della battitura, riscrivendo al PC ciò che avevo scritto di getto alla macchina per scrivere  ho dato una bella e pesante mano alla correzione della bozza.
Se avessi scritto direttamente al PC avrei rivisto e corretto con la stessa attenzione? Non lo sapremo mai, neppure confrontando altre opere scritte direttamente al PC si può soddisfare questo quesito, quindi godiamoci la nostra benedetta ispirazione sotto qualsiasi forma.
Salve e benvenuti a tutti! In questo blog parleremo di libri e di scrittura. Scrivi romanzi, racconti, poesie o sei un accanito lettore? Questo posto fa per te.